La grafica internazionale nel cuore della Basilicata
Novembre 2019.
Con la mia piccola Toyota inizio la scalata tra i boschi per raggiungere questo paesino della provincia di Potenza, Castronuovo di Sant’ Andrea.
“Cavolo! In Basilicata abbiamo un museo internazionale di grafica e non ne sapevo nulla. Devo visitarlo!”
(della storia della grafica europea, invece, te ne parlo qui)
Così, con addosso l’adrenalina della scoperta e della curiosità e la “paura” di una strada per me nuova e piena di tornanti, parto all’avventura.
Ho contattato prima il museo per essere sicura dell’ apertura. Mi aspettano.
La strada avanza verso il cielo, sempre più su. A 650 m sul livello del mare.
Le prime case; un passante che mi consiglia di parcheggiare e proseguire a piedi. L’aria è fredda, ma secca: pura aria di montagna; respiro. L’atmosfera è ovattata, quasi irreale, di un bianco lattiginoso.
C’ è silenzio.
Benvenuti!
Delle targhe di marmo su un muro: omaggio a cittadini distinti e “cantori” del loco.
Sono i muri della sede della Pro Loco: un uomo sulla settantina ci accoglie con un sorriso, con tutte le indicazioni per non perderci nelle straducole asimmetriche del borgo antico.
È presto. Mi godo il paesaggio. Ho l’impressione di essere in un posto sacro all’aperto. Parlo a bassa voce. Lo squillo del mio cellulare squarcia la quiete. Metto il silenzioso: un’occasione unica e totale di non essere rintracciata.

Il MIG
Ovvero la Biblioteca
Le 17.
La signora Maria Grazia Guacci, custode del polo museale, esce da casa e ci raggiunge. È la mamma della Cultura castronuovese.
Il MIG è stato inaugurato nel 2011, voluto dal critico e storico dell’ arte, nonché editore delle Edizioni d’arte Della Cometa, Giuseppe Appella.
È situato nel vecchio Palazzo del Municipio. Un posto piccolo – tre stanze – in attesa di ricollocazione, ci dice il nostro cicerone, ché non più sufficiente ad accogliere le opere di grafica e i volumi della biblioteca “A. Appella” che nel frattempo sono cresciuti di numero grazie alle tante donazioni (segnalo quella degli eredi Pirandello-D’ Amico).
Mi perdo tra le grafiche astratte esposte alle pareti, i piccoli libricini delle Edizioni Della Cometa, dedicati ad artisti, e quelli del primo Novecento dell’editore Vanni Scheiwiller, edizioni d’ arte e letteratura a tiratura limitata.
e …
Il MIG-Biblioteca è posizionato un po’ esterno alla piazzetta G. Marconi, dove, assieme ad una chiesa, in cui stanno allestendo un enorme presepe, vi è l’ Atelier “Guido Strazza”, il cui segno-ragnatela è stato scelto come logo del Museo.
La signora è orgogliosissima di farcelo visitare e ha ben ragione: il famoso artista novecentesco toscano ha donato in toto il suo studio calcografico, con tanto di torchio e volumi di consultazione, permettendo l’organizzazione di corsi di didattica rivolti alle scolaresche e agli appassionati, tenuti da artisti di rilievo, italiani e stranieri.
Ancora una chicca
Senza accorgercene il tempo è volato, ma Castronuovo ci riserva ancora delle sorprese.
Usciamo e Maria Grazia va a prendere un enorme mazzo di vecchie enormi chiavi e si avvia per i vicoli invitandoci a tenere il passo.
Il sole è calato, le luci pubbliche sono accese e incontriamo qualche abitante che ci saluta.
La nostra guida inizia ad aprire delle piccole porticine: dietro ognuna è stato allestito un presepe d’artista.
La sorpresa è tanta. Ce n’ è per tutti i gusti, di svariate dimensioni e materiali; non tutti ortodossi e molti che vanno al di là del significato prettamente religioso. Ad esempio, uno è fatto di cemento, col piccolo neonato solo al centro: c’ è molto di più di quell’antica natività che conosciamo.
I locali dove sono allestiti sono minuscoli: piccole cantine in disuso riattivate in funzione artistica e di promozione del patrimonio locale. Ne vediamo diversi, non tutti (ché bisogna tornare nei giorni natalizi per l’ evento ad hoc), ma ancora un ultimo – davvero! – spazio espositivo.
La collezione di Scheiwiller
Donata dall’artista polacca Alina Kalczyńska, sua moglie, raccoglie presepi da tutto il mondo. Ce ne sono in ebano, geometrici, in corallo, tradizionali, microscopici, tra i libri. E quelli provenienti da Cracovia: ci scappa un “Ooohhh” per la miriade di colori scintillanti che ci riempie gli occhi, e ancor più per la tecnica utilizzata… secondo voi il luccichio a cosa è dovuto?
A presto
Si è fatto davvero tardi e, per un attimo, mi balza l’idea di cercare una stanza per la notte (sollecitata anche dall’accoglienza ricevuta e dall’invito per la cena – è come se fossimo tra “amici ritrovati”), ma bisogna andare e far depositare le emozioni, e tornare per viverne altre, sì, perché l’Associazione Amici del MIG, che gestisce il tutto, è attivissima e rende vibrante il paese.
Periodicamente il museo organizza mostre di grafica alla tedesca, opere incise o stampate: acquaforte, linoleum, xilografia, litografia, serigrafia. E, a proposito: è in corso una mostra antologica sull’incisore Enrico Della Torre fino al 30 Ottobre. Ci vediamo tutti a Castronuovo?! 🙂
Segnalo anche le attività in vista della Pasqua: viene allestita una via crucis d’ artista e ogni anno un(‘) artista diverso/a crea una tovaglia d’ altare. V’ invito a seguire la loro pagina Facebook, diventata più attiva per sopperire alle restrizioni del lockdown proponendo opere e autori, attori della grafica del ‘900.
Peccato però che nel frattempo l’idea di Enzo Falcone di istituire, invece, un museo della tipografia a Napoli non abbia avuto lo stesso successo: ma di questo te ne parliamo qui.
Mariel
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